Trama:
"Il ritardo è negligenza. La negligenza è disordine. Il disordine è il seme della perdizione."
Questa è una delle Armonie che vige ad Àmor, un granducato dell'Italia, governato dal "movimento" della Rinascita, chiamata così ispirandosi al periodo del Rinascimento. in un periodo in cui delle guerre c'è solo il ricordo. È un Italia divisa in Signorie, derivate da una lunga guerra e Àmor è una di esse. Detta così, tutti vorrebbero vivere qui, ma spesso niente è come sembra.
Maite è una sedicenne e lavora come manutentista nella fabbrica gialla, sebbene il suo sogno sia di essere un'Artista canora. Ma ci sono delle ferree leggi da rispettare su come deve vivere un "bravo" cittadino ed è noto che non si può cambiare lavoro, rimarrà per tutta la vita quello assegnato dal Computer Centrale durante il giorno dell'Assegnazione. In ogni angolo della città sono presenti microspie che ti riprendono ventiquattr'ore su ventiquattro e se disobbedisci, misteriosamente scompari, altrimenti i Giusti ti catturano e in base agli applausi ricevuti il giorno della Cerimonia, anniversario della Rinascita, puoi essere liberato o morire. Una sera, la sveglia di Maite non suona e lei è persa a sognare di cantare su Garden, un leggendario giardino alla fine del mondo. Fortunatamente si sveglia e raggiunge a pelo la fabbrica, dalla quale resta però fuori la sua migliore amica, Erika, che viene catturata. Dentro all'edificio, si trova con Luca, il suo compagno di lavoro e primo diretto superiore. In base ad alcuni eventi, Maite si ribella e viene presa a sua volta. Qui ritroverà Erika e conoscerà il figlio del presidente, Einar. Riuscirà Maite a salvarsi e a salvare Erika? Cosa farà Luca? Einar aiuterà Maite o la lascerà al suo destino? Maite riuscirà a diventare un'Artista e sarà felice? Ma soprattutto riuscirà a raggiungere Garden e con chi?
Questo libro, scritto dall'autrice che usa lo pseudonimo Emma Romero, è un romanzo di genere distopico (ovvero per chi non lo sapesse la parola distopia sarebbe il contrario dell'utopia, in parole povere). Io l'ho letto in una sera, in circa un'oretta e mezza. Il testo è fluido, ma non presenta, o almeno non mi sembra, descrizioni minuziose dell'ambiente. È uno dei primi libri, se non il primo, che presenta un'Italia distopica e proprio perché scritto da un'italiana ci si aspettava una maggiore descrizione dell'ambiente. Può sembrare, e qualcuno lo afferma, che sia un romanzo autoconclusivo ma nelle ultime righe si può capire che c'è un particolare che fa pensare ad un seguito e comunque, riflettendoci bene, c'è anche un dubbio che sorge spontaneo. L'autrice vorrebbe scriverlo, il seguito, e magari anche un prequel, ma non è sicuro che li scriverà perché, sebbene abbia già le idee in testa, non è una cosa che decide solamente lei, dipende dal successo e dall'editoria. Il tema dell'amore è praticamente assente, sebbene ci siano uno o due baci, non ricordo bene quanti, ma sarà ripescato probabilmente nel seguito. Se volete un romanzo distopico sul leggero, ma non troppo e senza grandi aspettative, allora ve lo consiglio. A me tutto sommato è piaciuto, e se usciranno penso che leggerò anche gli altri.
E tu, caro lettore, cosa ne pensi di questo libro se l'hai letto? O ti ha invogliato nel leggerlo in caso contrario? Fammi sapere.
Alla prossima! |
